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Quei primi giorni di gravidanza

Anche un viaggio di mille miglia comincia con un passo. (Laozi)

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Ce la ricordiamo benissimo quella sensazione di rivoluzione silenziosa che ha seguito l\’esito del primo test di gravidanza positivo.

Sono incinta.

C\’è un piccolo esserino dentro di me.

Diventerò mamma.

Io!

Io. Diventerò. Mamma.

Mio marito… non mi sono ancora abituata a chiamarlo così, e già ci sarà chi lo chiama papà.

Papà.

Lui sarà papà.

Noi saremo una famiglia.

Io sarò mamma…cioè sono già mamma. Di questo cosino….

*

Silenzio

*

Oddio! E adesso cosa faccio??


\”Dottore dottore! Sono incinta.\”

\”Congratulazioni signora. Ritorni fra tre mesi.\” (Sono molto pragmatici questi inglesi. Neanche una presina di sangue tranquillizzatrice ti fanno!)

Maccome?? C\’è stato il Big Bang e questo mi dice di tornare fra tre mesi… Non perdiamoci d\’animo, su! C\’è sicuramente qualcos\’altro da fare. Corsi preparto!

\”Pronto, vorrei iscrivermi a uno dei vostri corsi.\”

\”A che settimana è signora?\”

\”Ehm… Seconda…\”

\” Consigliamo di partecipare al nostro corso dal sesto mese in poi.\”

\”Sì ma…\”

\”Arrivederci signora.\”

Accidenti! Ok non disperiamo… Yoga prenatale!

\”Si accettano donne a partire dalla dodicesima settimana di gravidanza\”

Pilates?

Idem

Aquagym?

Dicto.

E allora cosa faccio? Devo prepararmi! Devo fare qualcosa!

A parte leggere dieci volte al giorno quanto grande fosse a quel punto il cosino su siti ampiamente sponsorizzati dalle marche di abbigliamento prenatale, non è che ci fosse molto da fare.

Eppure quello sarebbe il momento perfetto per iniziare a riflettere. Forse non ancora ai dettagli del parto, ma per esempio, per iniziare, al nostro nuovo ruolo di madri e di padri.

Come vogliamo portarlo al mondo questo bambino?

Come possiamo occuparci al meglio della sua salute fisica e psicologica?

Cosa sente lui adesso?

Il ruolo del padre e della madre, cos\’hanno in comune e cos\’hanno di unico?

Sarebbe il momento di mantenere la mente aperta e il cervello all\’erta. Sarebbe ora di raccogliere dati empirici e di guardare oltre, di conoscere (il corpo umano, le statistiche di natalità, i pro e i contro di ogni cosa) e di sognare (per conoscere le proprie aspirazioni più profonde).

Così ogni singola donna potrebbe trovare quel punto speciale in cui i suoi sogni incontrano la sua realtà.

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