Domenica sono stata ad un matrimonio.
Tutto, ma proprio tutto tutto, era stato predisposto perché la giornata filasse via liscia. Tutti, ma proprio tutti tutti – sposi e ospiti, uomini e donne, onnivori e vegetariani – veleggiavano su una piccola nuvoletta rosa di perfezione.
C\’erano giochi per i bambini e sedie per gli anziani, sempre pronti al posto giusto e al momento giusto. C\’era una cena nè troppo lunga nè troppo corta. C\’era champagne per chi lo voleva e sciroppo di sambuco per chi lo preferiva. C\’era un primo ballo nè troppo complicato nè troppo semplice.
E intanto che nessuno pensava a queste cose perché tutto filava via liscio, una sola grande verità emergeva lampante per tutti: l\’amore che legava gli sposi.
Ci sembra normale passare mesi e mesi a preparare il nostro matrimonio, e quando lo facciamo bene, i risultati si vedono: siamo liberi dai dettagli tecnici, dall\’ansia e dalla paura e ci possiamo concentrare sull\’essenziale.
Lo stesso vale per il parto.
Se siamo pronte, se sappiamo come funzionerà il nostro corpo, se abbiamo a portata di mano l\’olio essenziale alla lavanda e la palla da pilates (o qualsiasi altro oggetto ci faccia sentire comode e a nostro agio), se il nostro partner è al corrente delle nostre preferenze e desideri, se il personale che ci segue ci conosce…allora ci possiamo rilassare e possiamo concentrarci sull\’essenziale: accogliere il nostro piccolo in questo mondo con l\’amore e la dolcezza che si merita.
A quanto pare una donna spende in media 120 ore per preparare il suo matrimonio. 40 ore (un\’ora per ogni settimana di gravidanza) sarebbero abbondantemente sufficienti per preparare il proprio corpo e la propria mente al parto, e darsi così la chance di un parto positivo. Ne vale la pena.
Il gesto spontaneo che può nascere solo perché tutto il resto è già stato preparato. |