Sulla copertina di ELLE Australia c\’è una foto che sta facendo scalpore: Nicole Trunfio allatta il suo bambino.
Bello. Ottimo che l\’allattamento sia mostrato e \”normalizzato\” da un giornale di grande tirata come ELLE.
Ma guardiamo meglio.
Com\’è Nicole?
Porta con nonchalance una giacca di pelle scamosciata che le lascia una spalla scoperta. Al suo collo una collana con fibbia dai dettagli appuntiti. Messa in piega casual chic, trucco perfetto. Sguardo sexy. Alla faccia della normalizzazione.
No vi prego, non immaginateci come delle bacchettone. Anche a noi piace metterci in tiro e andare a sorseggiare cocktails nei locali di Londra.
Ma quando lo facciamo, i nostri cuccioli li lasciamo tranquillamente a casa (tiralatte, baby-sitter – quando le nonne sono oltremanica – e compagnia).
Perché quando io allatto… gocciolo. Quindi, la giacca scamosciata, anche no.
Il mio bimbo, quando lo prendo in braccio si struscia contro di me. Quindi le collane grosse, noi le evitiamo.
Messa in piega e trucco: ok forse sono un tantino invidiosa, però cosa faceva il pargolo intanto che Nicole si preparava? Spero non fosse in braccio a mamma perché, fra il rumore dell\’asciugacapelli, le forbici appuntite e i prodotti chimici, avrebbe passato un brutto quarto d\’ora (abbondante). Comunque, a quanto pare, nonostante la sua tenera età, non ha potuto sfuggire a un colpo di pettine e a una mano di cera neppure lui.
Ma quello che mi disturba di più è lo sguardo sexy. Quando una donna allatta, nel suo utero regna quello che la mia ginecologa ha definito \”silenzio ormonale\”. Voglia di sesso: sì…ehm…a volte*. E va bene così. Possiamo concederci di essere abbastanza sicure di noi anche in veste meno erotica, per qualche tempo.
Perché siamo ossessionate dall\’essere sexy? La bellezza ha tante facce, tanti modi, tanti momenti.
La fretta di tornare il più in fretta possibile come prima (magre, sexy, in carriera, o come ognuna di noi si sentiva) è una fretta particolarmente cattiva consigliera. Fretta figlia di insicurezze, tutte comprensibili. Tutte superabili. Perché se un figlio non ci cambia, almeno un po\’, forse non lo stiamo prendendo tanto bene. Cambiare non deve per forza significare perdersi. Può significare scoprirsi.
La bellezza può evocare anche la voglia di accudire e di proteggere. La bellezza può anche evocare la semplice voglia di ammirare. O di ordinare una pizza e mangiarla davanti alla TV.
Nello stile, abbiamo trovato Bianca Balti molto (ma molto!) più bella.
Ci mostra la vera bellezza di una mamma.
Non la bellezza ipocrita di qualcuno che pubblicizza l\’allattamento come pubblicizzerebbe un\’auto.
Parleremo presto di come ci vedono i papà (se ne conoscete uno che vuole raccontarci il suo punto di vista, non esitate a metterci in contatto), ma se si aspettano da noi un semplice occhio da cerbiatta e una spalla scoperta, si perdono il meglio: dopo un buon parto, una donna è una leonessa, altro che cerbiatta.
Dalle un attimo di tempo e vedrai di cosa è capace (dentro e fuori dalla camera da letto).
* per carità, non vogliamo dare nessuna indicazione su quanto sesso \”sia giusto\” fare durante il periodo dell\’allattamento. Se una è fortunata e ha voglia tutti i giorni, ben venga. Io -Silvia- so che, sia dopo il primo che dopo il secondo parto, mi sono spaventata un pochino. Non mi riconoscevo più. Mi ha fatto un gran bene sapere che, finché si allatta, gli ormoni dell\’approccio e della passione se ne stanno più tranquilli del solito. Poi si risvegliano…anche più di prima. Il mio terzo figlio (concepito \”per sbaglio\” quando il secondo aveva appena un anno) ne è la splendida prova.